A dispetto dell’istologico
E dell’ossigeno gorgogliante
Ti voglio viva.
Avevamo la chiave della felicità,
Ma era una sola e la tenevamo al collo a turno,
Domani te la porto.
Avevamo dei piani, dei segreti borbottati tra noi,
E tu cantavi bene e io suonavo.
A dispetto di questi anni lontane,
Io ti voglio viva
E sono qui, non me ne vado.
Respira, pulsa, batti, rimani,
Rubami ancora il gelato e l’ultima parola,
Fammi incazzare, fregami, e ridiamo fino al convulso.
Eravamo geniali, ti ricordi?
Migliori amiche,
Sapevamo trasformare la merda in arte,
Tu spettacolare, pirotecnica,
Io sulla lunga distanza che poi forse
Non ce l’ho fatta,
Ma ti venivo ad applaudire.
Perché bisogna essere alchimisti
Per fare certe cose
E tu lo sei, anche col fiato rotto.
Ti voglio viva e ostinata come lo sei
Per le salite
Tu che credi nei miracoli
E reciti l’inganno nel bene
Fammi il tuo gioco di prestigio
E lasciami a bocca aperta.
Vivi.
A dispetto di tutto
Anche dall’altra parte dell’universo
Ma che io possa appoggiarmi
All’idea sfocata e ovvia che tu ci sei
Ci saresti comunque
Con un’astronave ci arrivo perfettamente,
Non c’è problema.