Non lo ammetteranno, ma quello per cui stanno lottando è amore, la vera risorsa, lo scopo ultimo. Anche quando lavorano mille ore, anche quando combattono una guerra, anche quando fanno arte.

E ancora meno terranno a fuoco che il movente è la giustizia.

L’essere umano ha intrinseco, insopprimibile, un senso di giustizia/ingiustizia, la sua vita ruota attorno a questo asse, è fondata, appoggiata su questa pietra angolare.

Il cardine che apre e chiude, su cui siamo imperniati, è il recupero dell’equità, il ristabilirsi dell’equilibrio, la restituzione del tolto, la parola che dia voce, la punizione del mai più recuperabile.

Partecipo col corpo alla narrazione della trama che ti ha portato qui, col corpo, al torto che ritieni di aver subìto, mi scaldo, letteralmente, sudo, nell’unione emotiva consonante, e non sei solo nelle tue amare constatazioni, nell’impotenza, nella frustrazione: guardata da qui, la tua storia non può che suscitare queste emozioni. Il mio primo passo è guardare dalla tua postazione.

Poi proveremo a mettere altre telecamere, altri punti di osservazione, per inquadrare la situazione.

Il primo passo è la tua giustizia.

L’amore è finale.

Anna Segre

www.annasegre.it