Mi inondava, subissava, annegava,
Mi terrorizzava, mi eccitava, mi risvegliava
Come un ruggito nel sangue,
Come lo straripo di un fiume di tigri.
Poi con gli occhi verdi e gialli mi puntava
Protestando innocenza e spargendo polline
Mentre si spogliava dei petali
Uno ad uno.
Era un coltello piantato
Era la corda corta, le manette, il coperchio
Era la grazia del suo capo appoggiato al mio seno,
Era l’ombra della verità era la luce della fatica,
Era un’altra lingua, e un’insperata riva,
Era la complessità che le parole non potevano,
Era mia,
La furia che tenevo tra le braccia.