Io ci casco.
La mia malattia è questa.
Meno è probabile più ci credo.
Sbaglio quasi sempre:
Sono piena di fratture graffi tagli
Sembro un pugile a fine carriera.
Scommetto e mi butto
Con tutto il corpo
Con tutta l’anima.
Non so da cosa possa dipendere:
Credo di passare da quella fessura
Di poter saltare da lassù
Che noi ci ameremo.
E perdo.
Perdo.
Mi sfracello e lo rifaccio.
Mi ferisco e lo rifaccio.
Con un’ostinazione che vorrebbe essere
inno alla vita
e diventa tendenza suicida.
E, quando scommetto,
ci metto sopra
il culo la casa una libbra di carne mia.
E perdo.
Meglio sarebbe morirne,
Ma io sopravvivo ai miei errori,
Solo per rifarli e rifarli ancora,
Finché non ne faró uno giusto:
Fatale.