Provenire non vuol dire
Appartenere,
È solo il punto di partenza,
Un cognome sul documento.
Io sono la somma dei maestri
Delle madri, dei viandanti gentili
Io sono l’amalgama dei mille film
Il mischio delle altrui poesie
con le mie ombre
Io sono l’orfana della domanda inevasa
E mi rivolgo non so nemmeno a cosa,
salmodiando nella solitudine
Di chi non osa credere,
Preghiere che spingono dal fondo dell’es.
Se fossi solo figlia, sangue
Cromosomi, somiglianza,
frutto
Che non lontano dall’albero cade,
Nulla potrebbe cambiare
Mai.
Sarebbe una dittatura cellulare
Governata dal Caso e dagli Dei
O dalla Patria e dall’idioma.
No.
Con un piede solo sto
Sulla punta affilata di un dilemma:
Si può rifiutare
La forza centripeta del sistema
In ragione di un sé divergente,
E essere ancora amati?
È una danza ingannevole.
Sembro immobile,
Mentre tutti i muscoli tremano
Per la tensione
Di non cadere
Nè di qua
Nè di là.